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15 Apr 2022

Venerdì Santo. Vescovo Lauro: “La croce di Gesù per uscire dalla banalità del male”

Venerdì Santo, la Chiesa in silenzio davanti alla croce. L’arcivescovo Lauro ha presieduto alle ore 15 in cattedrale la Liturgia della Passione e Morte di Gesù

“Per portare luce nella notte e nella morte che segnano queste tragiche ore, per uscire dalla banalità del male, abbiamo a disposizione il morire di Gesù, dopo duemila anni nuovo e sorprendente”. Così l’arcivescovo Lauro nella celebrazione della Passione e Morte di Gesù, nel pomeriggio del Venerdì Santo, nella celebrazione della Passione e morte di Gesù.

Monsignor Tisi cita la filosofa Hannah Arendt che “riflettendo sul dramma della Shoa e dei suoi carnefici, usa il termine ‘banalità’ per definire il male” quando “a generarlo – spiega don Lauro – è una serie di comportamenti che affondano la loro radice nella superficialità, al punto da silenziare qualunque richiamo della coscienza”.

“Tratti di questa banalità – riconosce l’Arcivescovo – segnano anche la nostra vita e quella delle nostre comunità. C’è il concreto rischio per tutti, anche per la Chiesa, di attraversare la vita senza domande, senza percepire nessun appello, se non quello all’appagamento di sé stessi. In quest’ora chiediamo, anzitutto per la nostra Chiesa, di essere guariti dalla banalità e dalla superficialità che sono all’origine anche delle peggiori efferatezze”.

Dalla forza di Gesù crocifisso giunge a noi “la vita nuova di chi, al salvare sé stesso, sostituisce il dono di sé”, conclude l’Arcivescovo prima di porsi in adorazione silenziosa della croce insieme ai sacerdoti concelebranti e ai tanti fedeli presenti in cattedrale.

Questa sera alle ore 20.30 monsignor Tisi guida il rito della Via Crucis nella basilica di Santa Maria Maggiore.

(Servizio Comunicazione Arcidiocesi Trento)